venerdì 6 marzo 2015
Diario di Ramia: 8 Marzo è Interculturale.Intervista con donne di C...
Diario di Ramia: 8 Marzo è Interculturale.Intervista con donne di C...: "Nigeria è la mia madre patria.Verona è casa mia"-Sandra Faith Erhabor di Eden Getachew Si avvicina l'8 Marzo: giorn...
8 Marzo è Interculturale.Intervista con donne di Casa di Ramia-Verona.[parte 1]
"Nigeria è la mia madre patria.Verona è casa mia"-Sandra Faith Erhabor
di Eden Getachew
Si avvicina l'8 Marzo: giorno di festa per la donna. Diremmo meglio giorno di memoria di donne vive e morte per femminicidio o in guerra. Crediamo nel cambiamento sociale rispettando diritti umani e le pari opportunità, lottando per l'uguaglianza. Noi donne di del centro interculturale "Casa di Ramia" ogni giorno lottiamo per essere donne migliori, attraverso il nostro volontariato e l'amicia che ci unisce. Spesso con enormi difficoltà, a volte lasciandoci anche la pelle. Siamo storie di viaggio, di vita.
Oggi vi portiamo la storia di Sandra Faith Erhabor: poetessa, mediatrice culturale, storyteller, mentore di comunità nigeriana-veneta, artista e ottima cuoca.
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| Sandra Faith Erhabor |
E: Ciao Sandra. Dimmi, da quanto sei in Italia? E a Verona?
S:Sono in Italia dal 1994. Sono venuta per cercare lavoro. Ho sempre vissuto a Verona. E ho avuto qui la mia figlia, ora 18enne. Collaboro come mediatrice culturale per l'ULSS con il comune di Verona attraverso una cooperativa.
E: Parlaci del tuo arrivo. Come 'è stato e come ti sei trovata con le donne italiane a Verona?
S. difficle.Non sapevo la lingua. La città è bella. Ma ho trovato la gente allora, poco accogliente. Curiosa ma portata a giudicare con leggerezza. Poco è cambiato.
E. Cioè?
S: mi ricordo per esempio quandomia figlia era una bimba piccola. la portavo al parco e vedevo la reazione delle mamme italiane ( binache) quando i bamvini volevano giocare insieme . Non era contente e facevano in modo di farli smettere. Questo mi rattristava, ma sopratutto feriva i bambini che non capivano. La cosa peggiore è che questo atteggiamento discriminatorio era presente anche a scuola conla mia bambina.
E:Come hai affrontato il problema?
S: ah beh, sono andata dalle maestre e con tanta pazienza ho cercato di farmi capire con il mio italiano scarso, ciedendole di fare di meglio per non far sentire l amia bambina discrimnata. Allora non vedevo tanti cambiamenti ma col tempo qualcosa è migliora to dai...
E: Cosa vedi migliorato nelle scuole italiane ?
S: già solo che vedo i bambini liberi di giocare insieme nei parchi. Vedere mamme nere e italiane parlare insime. Vedere ragazzini binachi neri e altro insime per strada senza nessuno che li guarda strano è un miglioramento.
E: E' vero. E' una piccola conquista. Secondo te i servizi sociali, le scuole cosa dovrebbero fare di meglio?
S: l'assistenza sociale poi è organizzata spesso male. Operatori non sanno quello ch dovrebbero sapere sulle famiglie extracomunitarie, sopratutto quelle con cui lavoro io le famiglie nere. Il nostro colore è più discrimanto di altri. Ahimè anche qui. C'è bisogno di permettere a persone di altra nazionalità di lavorare con italiani operatori , mdici o altro, come professionisti, fissi, con formazione e perchè no con beneficio di uno stripendio. Sono più di 12 anni che faccio questo lavoro ma lo faccio in maniera precaria.
E: Si ci sono delle leggi che dovrbbero cambiare. Altrimenti il cambiamneto è lento o quasi nullo. Bisogna che certe richieste siano leggitimate no?
S: oh si. Se vuoi lavorare in un posto pubblico e ti dicono di no si può dire che è legge chet i assumano per le tue competenze! Ma quesot vale anche per i media! Mandano un immagine sbagliata del nero, del migrante, della donna! Sono il lato esotico.E' sbagliato.
E: hai ragione. Non ci son giornalisti neri o nere. Nè da altre provenienze. Questo influenza l'opinione pubblica?
S: Si, la guida o "misguide" o la devia diciamo, verso il credere che nera significa, povera, spesso prostituta se nigeriamna e senza educsazione. Sono stereotipi taciuti ma che ci sono ancora. Lo sento. Deve cambiare.
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